Lavorare da remoto in Thailandia: alloggi ed escursioni

Lavorare da remoto in Thailandia

Complice la pandemia, si parla sempre più spesso di nomadi digitali, smart working e lavoro da remoto. Eppure, non si tratta di una novità; sono tante le persone che abbracciano questo stile di lavoro (e di vita) da anni. L’azienda per cui lavoro si è spinta anche più in là. Fin dalla sua nascita, organizza ogni anno dei retreat in giro per il mondo per favorire il legame tra noi colleghi. Io, poi, sono stata particolarmente fortunata: al mio terzo giorno di lavoro sono salita su un aereo per trascorrere un mese a lavorare da remoto in Thailandia!

È stata un’esperienza stupenda… talmente bella che ho deciso di condividerla insieme a qualche consiglio su dove alloggiare e quali escursioni fare per andare alla scoperta del Sud-Est Asiatico!

Lavorare da remoto in Thailandia: la sintesi per chi va di corsa

  • Dove stare: una meravigliosa villa nella movimentata Phuket, aree di coworking a Chiang Mai
  • Quali escursioni fare: Bangkok, Surin Island, Koh Lipe e Koh Adang, Hong Kong, Cambogia

Smart working dalla Thailandia: alloggi e coworking

Grazie ai prezzi vantaggiosi, lavorare dalla Thailandia è piuttosto conveniente, soprattutto se ci si sa adattare un po’. Chiang Mai, nel nord del Paese, è sempre stata la meta preferita dai nomadi digitali, ma nel corso degli anni si sono aggiunte nuove mete, in base al budget e alle preferenze dei viaggiatori. Bangkok, città caotica da oltre 10 milioni di abitanti, è diventata una valida alternativa per chi vuole rimanere in una città di respiro internazionale. Phuket, l’isola del divertimento e della nightlife, accoglie i più festaioli. Koh Samui e Phi Phi sono perfette per chi è in cerca del contatto con la natura.

Phuket

Durante il mio mese Thailandese, ho avuto la fortuna di alloggiare presso una bellissima struttura, il Tropical Castle Phuket. La Villa è perfetta se si parte in un gruppo numeroso, dato che offre 18 camere e può ospitare fino a 36 persone. Il prezzo è proibitivo se non si dividono le spese ed è ben lontano dall’idea tradizionale di alloggio per un nomade digitale… ma per regalarsi un’esperienza da mille e una notte è sicuramente la scelta giusta. 

Tropical Castle Phuket, marzo 2018

Nella Villa ci sono due piscine, una piccola palestra, il biliardo, il ping-pong, due cucine; insomma, i servizi non mancano! Inoltre, pur essendo a Phuket, la Villa si trova in una zona molto tranquilla, lontana dal caos e con una splendida vista sul mare. La connessione Wi-Fi copre tutta l’area, anche se, lavorando in molti contemporaneamente, non è velocissima e ogni tanto ha causato qualche problema. 

Le spiagge più vicine, come quella di Layan o Banana Beach, distano circa 2 km e l’aeroporto è a soli 7 km, quindi posizione ottima anche per gli spostamenti. Per i più festaioli, in poco tempo si può raggiungere anche Patong Beach, la capitale asiatica del divertimento, che si anima dall’ora di cena fino a tarda notte con locali in cui bere e discoteche: qui la parola d’ordine è sicuramente eccesso.

Che altro dire… se non si fosse ancora capito, mi sono innamorata di questo posto (e grazie, risponderete voi!).

Chiang Mai

Come detto prima, però, la meta per eccellenza dei digital nomads che scelgono di lavorare da remoto in Thailandia è sicuramente Chiang Mai. Questa città si trova tra le montagne ed è ben lontana dal mare; se scegliete di venire qui, scordatevi la beach life. Ci sono molte altre alternative però, come il trekking nella giungla, visitare l’elephant jungle sanctuary (no, non è la tipica attrazione turistica ma un progetto etico e sostenibile), andare alla scoperta dei templi. Il costo della vita è abbastanza basso (chiaramente varia anche in base alle proprie preferenze); ci sono molti alberghi, ostelli, appartamenti a buon prezzo e si mangia spendendo poco.

Purtroppo non sono riuscita a visitare questa zona perché da marzo a maggio le temperature sono proibitive (e noi siamo stati lì proprio in quel periodo), ma è nella mia wishlist per il futuro. Se cercate idee su dove lavorare da Chiang Mai, ho trovato questo articolo sui 15 spazi di coworking più cool della città: ci troverete delle vere chicche!

Lavorare da remoto in Thailandia e non solo: quali escursioni fare

La Thailandia, oltre ad essere un luogo fantastico da cui lavorare, è anche un’ottima base per esplorare il Sud-Est Asiatico. I posti da visitare sono moltissimi, c’è davvero l’imbarazzo della scelta… Ecco quindi alcuni spunti basati sulla mia esperienza (e quella dei miei colleghi).

Bangkok

Partendo dalle mete thailandesi, penso che una tappa a Bangkok sia quasi d’obbligo. Una città enorme, caotica, vibrante, piena di piccoli gioielli che rimangono nel cuore. Partendo da Phuket ci vogliono circa 5 ore (dal transfer in aeroporto all’atterraggio). 

Le attività che si possono svolgere sono davvero tante. Il Grand Palace (un tempo residenza del re) e il Wat Phra Kaew Temple sono senza dubbio le più famose attrazioni di Bangkok, quindi assolutamente da vedere. 

Grand Palace Bangkok
Grand Palace

Se desiderate un’esperienza autentica ed immersiva nella realtà locale, i mercati galleggianti (floating markets) poco fuori dalla città sono imperdibili. Consiglio: i mercati galleggianti sono spesso molto affollati e turistici, ma si riesce ad evitare la maggior parte della folla arrivando molto presto al mattino. 

Floating Markets
Floating markets

Per gli amanti della vita notturna, è possibile concludere la giornata in bellezza a Khao San Road, dove oltre a locali per mangiare e bere ci sono anche alcuni dei migliori nightclubs. Infine, per chi ha lo stomaco forte, suggerisco di provare un food tour in tuk tuk. Perché per forti di stomaco? Beh, diciamo solo che gli standard igienici del cibo di strada thailandese non sono esattamente come i nostri e i più schizzinosi rischierebbero di finire la serata a stomaco vuoto (e i più coraggiosi potrebbero passare quella dopo, ehm, in bagno).

Bangkok By Night
Bangkok di notte

Surin Island

Premetto che non sono stata in questa isola paradisiaca perché ho preferito dedicarmi ad escursioni che mi permettessero di conoscere maggiormente le culture locali, ma a giudicare dai racconti dei miei colleghi è un luogo da cartolina.

Da Phuket ci vogliono circa 6 ore (tra pullman e imbarcazione) per arrivare in quello che è conosciuto come uno dei migliori posti per immersioni e snorkeling in Thailandia. È possibile avvistare tartarughe, squali, mante, dentici e molto altro. E la parte migliore è che non è stata ancora completamente invasa (e contaminata) dal turismo di massa.

È un vero paradiso… ma non c’è altro da fare se non godersi le spiagge sabbiose e le acque cristalline. Astenersi se la vita da spiaggia non fa per voi!

Surin Island
Surin Island, photo by Notto Suthipat on Unsplash

Koh Lipe e Koh Adang

Rimanendo in territorio thai, mi sono state consigliate le isole Koh Lipe e Koh Adang, distanti circa 15 minuti l’una dall’altra, note anche come le Maldive della Thailandia. Anche qui purtroppo posso basarmi solo sui racconti entusiasti dei miei colleghi, ma ecco quello che ho scoperto.

Da Phuket ci vogliono circa 10 ore di viaggio (tra pullman e imbarcazione)… non una passeggiata, ma considerate che si arriva praticamente al confine con la Malaysia. 

Koh Adang è l’isola più selvaggia e adatta agli avventurosi. C’è infatti un solo piccolo resort e un ristorante, e l’unica altra opzione di alloggio è il campeggio in tende o nei piccoli bungalow. I sentieri sono minimi e non ci sono strade e la maggior parte degli incontri che farete saranno… con animali! La barriera corallina qui ospita circa il 25% dei pesci tropicali, mentre nella giungla è facile imbattersi in macachi, cinghiali, cobra e innumerevoli altre creature.

Koh Lipe, photo by Milos Prelevic on Unsplash

Koh Lipe è l’isola più a sud della Thailandia ed è ben servita. Qui troverete ottimi ristoranti, bar e bei resort. Nonostante ci siano molti più turisti di Koh Adang, non è ancora niente a confronto con isole come Phi Phi o Koh Samui, senza avere nulla da invidiare a queste due mete quanto a spiagge meravigliose.

Qualunque sia l’isola che preferite, anche in questo caso si tratta di una vacanza in cui le attività principali saranno rilassarsi, abbronzarsi e godersi il mare!

Hong Kong

Metto subito le mani avanti: Hong Kong mi ha letteralmente stregato. Sono partita senza aspettative dicendomi “sì, ok, sarà una bella metropoli, ma vuoi mettere con la Thailandia?” e sono tornata con il desiderio di visitarla ancora (possibilmente trovando bel tempo!). 

Da Phuket si impiegano circa 7 ore tra transfer in aeroporto e volo. Io ci sono stata a marzo, quando il meteo dovrebbe essere clemente (25 gradi e poca pioggia), ma purtroppo non sono stata fortunata e ho portato con me la pioggia e il freddo da Milano per quasi tutto il viaggio.

Quando il tempo lo consente, bisogna assolutamente andare al Victoria Peak, il punto più alto da cui osservare la baia di Hong Kong. È possibile fare un giro a piedi seguendo un sentiero, seguito da un po’ di shopping e cibo nella galleria commerciale che si trova proprio lì. Victoria Peak è raggiungibile con il Peak Tram, spendendo circa $ 3.50. 

Victoria Peak Hong Kong
Victoria Peak

Altra visita imperdibile è quella al Grande Buddha che domina Ngong Ping. 268 gradini vi separano dalla statua, che è in realtà un mausoleo, la quale rappresenta l’unione tra uomo e natura. Per poter arrivare al Ngong Ping Village è necessario prendere la cable car, che costa circa $25 a/r. Per me è stata un’esperienza indimenticabile, soprattutto perché il meteo era terribile e il viaggio nella cable car è avvenuto in mezzo alle nuvole… un assaggio di come dovrebbe essere arrivare in paradiso.

Big Buddha Hong Kong
Big Buddha

Anche la Victoria Harbor, ossia la baia, merita un giro. Io ho fatto un’escursione di circa un’ora via mare con un bel bicchiere di vino, mentre calava il buio e si accendevano le luci di questa meravigliosa città. Guardare le foto per credere!

Hong Kong Bay
Hong Kong Bay

La sera, per avere uno scorcio della Hong Kong più antica, consiglio di andare a Temple Street. Mercati e ristoranti qui la fanno da padrone fino a tarda notte. Infine, per concludere in bellezza, andate alla ricerca di uno dei tanti locali sui tetti degli altissimi palazzi che sovrastano la città: verrete ripagati con una vista mozzafiato.

Hong Kong rooftop
Vista dal rooftop

Cambogia

Ultima ma non ultima, la Cambogia. Ho sempre sognato visitare Angkor Wat e quando ho saputo che era una delle opzioni per le nostre escursioni non mi sono lasciata scappare questa opportunità. Che dire… un paese molto povero, da cui sono tornata sentendomi ancora più fortunata e privilegiata di quanto già non mi sentissi; un paese che è in grado di toccarti l’anima con la sua bellezza, gentilezza e accoglienza. E per rovinare un po questa vena romantica, un paese caldo, ma caldo… umidissimo e caldo. Perdonate la schiettezza, ma non ho mai sudato come durante la visita ad Angkor Wat.

Per arrivare da Phuket si impiegano circa 5 ore tra transfer e volo. Appena arrivati a Siem Reap, abbiamo lasciato i bagagli e fatto un tour tra i villaggi galleggianti nel lago Tonle Sap, attraverso un un battello fluviale. Bere da una noce di cocco nel mezzo del lago più grande del Sud-Est Asiatico è stato a dir poco suggestivo… anche se continuo a chiedermi come abbia fatto a uscire indenne dall’uso delle cannucce “diversamente pulite” che ci hanno messo a disposizione.

Il giorno dopo siamo andati alla scoperta di Angkor Wat. Il sito archeologico è talmente grande che occorrono anche 3-4 giorni per visitarlo a fondo, ma in una giornata si possono comunque esplorare i punti più belli. Ci sono numerosi tour organizzati a prezzi convenienti, e per apprezzare davvero ciò che c’è dietro questa maestosa opera dell’uomo secondo me è fondamentale avere una guida locale. Lascio alcune foto che dicono molto più delle parole (e in ogni caso non rendono davvero giustizia a questo luogo incantevole).

Angkor Wat

Ultimo appunto sulla nightlife. Se amate far festa, qui rimarrete un po’ delusi. Ci sono strade con locali in cui mangiare e bere, ma il turismo è ben diverso dalla mondana Thailandia. Io ho apprezzato proprio questa possibilità di visitare un luogo ancora poco impattato dal turismo di massa (ovviamente non sto dicendo che Angkor Wat non sia affollata, ma non è veramente presa d’assalto) e dalla ricerca sfrenata della baldoria. Da questo viaggio non si può tornare non arricchiti.

Angkor Wat

Spero che questo lungo articolo su come lavorare da remoto in Thailandia possa tornare utile… non mi resta che augurarvi buon viaggio! 🙂

Cover photo di 𝓜o k a su Unsplash