Il fuso orario arrivando dall’Italia ti stronca la serata, ma in compenso ha il super potere di farti essere in piedi prestissimo anche se è sabato e hai dormito pochissimo. Un’occasione da non lasciarsi sfuggire per chi ha poco tempo e quindi in marcia, direzione: la colazione più grassa che io abbia mai fatto. Aveva il sapore del paradiso. E del burro. E del colesterolo che stava aumentando. Ma ne è valsa la pena… Forse sto un po’ esagerando, comunque se vi state chiedendo cosa fosse, era una frolla salata farcita con bacon e uova.
Con la giusta dose di carboidrati e proteine, è iniziato il secondo giorno del mio viaggio a New York, direzione Manhattan. Se come me partite da Brooklyn, è l’occasione per fare una sosta lungo il tragitto e andare a vedere DUMBO. No, non il film, ma il quartiere famoso per lo scorcio da cui si vede il Manhattan Bridge. Io non sono riuscita a passarci, ma a detta di tutti è davvero imperdibile.
Sono andata direttamente a Downtown, trovandomi subito davanti alla Freedom Tower e Ground Zero. Se andando a visitarle vi doveste chiedere cosa simboleggino le rose bianche sparse lungo il bordo delle due vasche del National September 11th Memorial, sono un modo di ricordare e onorare il compleanno di ognuna delle vittime degli attentati dell’11 settembre. Non me lo aspettavo, ma è stata un’esperienza davvero toccante.
Dopo essermi rimessa in marcia in una fredda giornata di ottobre, sono arrivata nella famigerata Wall Street. Che dire… dopo averne tanto sentito parlare, mi aspettavo qualcosa di più dalla famosa sede della Borsa di New York e il suo Toro, ma ho messo subito da parte la delusione e sono andata a fare una passeggiata lungo il molo da cui è possibile vedere la Statua della Libertà. Io non l’ho fatto, ma se siete interessati ad un giro turistico gratuito (cosa da non sottovalutare nella costosa Grande Mela), potete prendere lo Staten Island Ferry e arrivare fino alla Statua della Libertà, ammirando Manhattan dall’acqua. Ho perso una chance di fare la vera turista a New York, ma ho recuperato poco dopo andando a visitare Little Italy e Chinatown!
Little Italy è… un incubo per ogni italiano, a mio modesto parere. Capisco perché possa attrarre visitatori, ma è stato come partecipare alla fiera dello stereotipo tricolore. Probabilmente Chinatown farà lo stesso effetto ai turisti cinesi, ma devo dire che ho molto apprezzato la loro cucina, ed è una meta che consiglierei per un pranzo diverso dal solito (e molto speziato).
Dopo un espresso tremendo in una catena di cui ho preferito dimenticare il nome e un pit stop a casa, sono tornata nel West Village per cenare con la mia amica e i miei cugini americani. Il ristorante scelto è il Waverly Inn: piccolo, intimo e delizioso, completamente diverso da quello che ci si potrebbe aspettare a Manhattan. Il cibo era davvero ottimo, il servizio anche, insomma, davvero un bel posto in cui andare a cena. Rimanendo in zona, siamo andati a bere un drink al Rosemary’s, un ristorante italiano aperto da colazione a cena, dove è possibile andare per gustare un buon cocktail. Si tratta di un locale completamente diverso, ampio e molto più chiassoso, che però offre una bella atmosfera. Con una bella passeggiata fino al Washington Square Arch, tante volte visto in Friends, si è conclusa la mia seconda serata newyorkese.
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